“Quel quadro
che un pittore mi donò,
quel quadro dai contorni indefiniti,
che vedo tuttora se volgo lo sguardo a ponente.
Quel quadro aveva un messaggio.
Era un’opera non compiuta quella che il pittore mi regalò,
un quadro ove mancavano i particolari,
le pennellate erano sfumate,
le cose abbozzate,
giochi di luci ed ombre,
senza cornice.
Mi disse :
“Scrittore, finisci tu di dipingere la tua vita,
io ti ho donato la bozza,
ora devi essere bravo te a completare l’opera.”
Un paio di anni dopo queste parole mi
risuonano ancora in testa,
era un messaggio forte per me,
uno stimolo a proseguire nei miei obiettivi.
Dovevo essere un buon comandante,
trasformare il mio essere,
assumermi le mie responsabilità,
sfruttare i miei talenti.
Ferma la mano sul timone,
vento in poppa
a navigare senza paura,
senza voltarsi indietro
perché il dietro ormai non c’era e non c’e più
Davanti a me l’oceano,
acqua, nebbia, acqua,
ancora acqua e
tanto desiderio di vedere avanti,
perché là davanti,
forse sorge il sole.
Pittore ho capito ciò che mi volevi dire sai,
torno ora a Cuba per continuare a colorare la tua tela con i colori della vita.
Universo risponde al mio cenno,
ho tre stelle nella mano adesso,
forte la luce penetra l’anima.
Indicano la strada dell’amore,
delle fede,
della speranza.
Nel cielo che piange carità,
nel cielo che soffoca i respiri mortali,
nel cielo che illumina lo spirito,
tre stelle ad indicarmi il cammino.”
Giugno 2017
A.P.
Andrea Porcelloni
Poeta e Scrittore